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La Chiesa tra lobby gay e sessualità

29 Maggio 2024

La Chiesa tra lobby gay e sessualità: che dire? L’uscita di Papa Francesco sulla “frociaggine” è stata davvero infelice. Scuse opportune, un po’ più di attenzione dovrebbe farla, ma non lo si cambia a questa età, Bergoglio. Non credo che sia omofobo, semmai è esasperato dalla situazione e gli ambienti curiali sono un nido di vipere, nulla di nuovo. Alla fine uno dei commenti migliori è quello di Marco Travaglio su Il Fatto: «Ha fatto bene a scusarsi, per disarmare i sepolcri imbiancati», ha scritto il direttore del quotidiano, antipatico fin che si vuole, tuttavia con una eccellente dotazione di neuroni: «Ma si spera che seguiti a chiamare le cose col loro nome senza paura di scandalizzare: l’odio non si annida tanto nelle parole, quanto nella testa di chi le pronuncia e nell’orecchio di chi le ascolta.

La Chiesa tra lobby gay e sessualità. C’è poco da aggiungere, purtroppo. Esiste eccome la torbida alleanza. In certe diocesi è più evidente, in altre meno. Non è questione di orientamento sessuale, il problema sta nell’ipocrisia. Le relazioni omosessuali tra sacerdoti sono ben più che tollerate anche dai vescovi: impastate di sensi di colpa, generano mostri che conducono una doppia vita mentre dal pulpito si scatenano contro la sodomia e sostengono la famiglia fondata sul matrimonio.

Alla base, c’è un malrisolto problema con la sessualità dei sacerdoti e delle gerarchie. E la Chiesa, pur avendo compiuto dei passi in avanti rispetto allo scandalo della pedofilia, degli abusi piscologici e sessuali anche nei confronti degli adulti, continua ancora a insabbiare vergognosamente. È un velo terribile che mette in ombra e danneggia quanto di buono molte persone, associazioni, sacerdoti e religiosi compiono silenziosamente ogni giorno. Una grande tristezza.