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Pier Giorgio, please, sorridi lo stesso

6 Aprile 2024

Conoscete il giovane delle otto beatitudini? Io me ne sono occupato tanti anni fa, all’inizio della mia carriera. Si chiama Pier Giorgio Frassati. Avevo scritto una sua breve biografia, appassionandomi a questo ragazzone – nato il 6 aprile 1901 – prematuramente scomparso il 4 luglio 1925 a Torino per un attacco di poliomielite fulminate. Torinese, figlio del senatore Alfredo Frassati, era stato un cattolico anomalo: nel senso di straordinariamente normale.
Devoto, mai bigotto, studente di ingegneria senza essere secchione, amante della compagnia, della montagna e degli scherzi (con alcuni amici fondò la “Compagnia dei tipi loschi”). La sua morte fu una sorpresa per tutti nella Torino sabauda che stava addentrandosi negli anni bui del fascismo. Una moltitudine venne a rendergli omaggio alla Chiesa della Crocetta. Molti erano i poveri che lui silenziosamente seguiva e nei cui tuguri, probabilmente, contrasse il morbo che l’uccise. Nel 1990 è stato beatificato da Giovanni Paolo II.

Pier Giorgio Frassati

Io non amo il santificio cattolico, sono più essenziale. Ma Pier Giorgio può essere una figura che merita come modello: non ha pallore cadaverico, aveva un bel vocione, era pronto agli scherzi, credeva nell’impegno politico. È probabile che nel 2025, centenario della morte, possa venir proclamato santo: perché merita e perché sembra sia stato trovato un miracolo.
Ma la sua invadente famiglia e le associazioni cattoliche che giustamente s’ispirano al suo nome – mi dicono fonti molto bene informate – stano pensando a un macabro road show delle sue spoglie mortali, ora conservate nel Duomo di Torino, per tutta Italia. Ma dai, sempre a farsi riconoscere i cattolici. Un disastro. Ma pensano che sia questo il modo per incuriosire i giovani? Da lassù spero che Pier Giorgio si faccia una sonora risata. E che i suoi epigoni ragionino meglio su come usare linguaggi convincenti nel villaggio digitale.