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Mirafiori? I buoi sono già scappati

13 Aprile 2024

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Qualche pensiero a margine della manifestazione per trattenere Stellantis a Mirafiori. Bene la sollevazione popolare per dire a ciò che resta della famiglia Agnelli che Torino dovrebbe avere un posto speciale nel loro cuore. Ma trovo curioso che la classe dirigente subalpina sfili adesso per strada e nelle piazze. Bisognava farlo ben prima, ora è tardi. Un anno fa scrissi un editoriale per «Mondo Economico», la testata di cui ero direttore, sulla “Sindrome dello sfasciacarrozze”. Ebbi un po’ di problemi per questo, ma fu coraggioso l’editore, il Centro Einaudi di Torino, a mantenere la schiena dritta, anche se iniziò a preoccuparsi per me (perché, in qualche modo, contribuì a far concludere nel 2023 questa mia interessante esperienza, ma questo è un altro discorso).

Sostenevo che di fronte al ceo di Stellantis Carlo Tavares bisognava avere la schiena dritta, non il cappello in mano con lo stile dei fornitori Fiat degli anni Settanta del secolo scorso. Se è positivo che ci sia unitarietà nel difendere Torino, trovo un po’ avvilente che ci siano imprenditori scesi in piazza (sennò che può fare John Elkann quando qualcuno di questi licenzierà, andrà sotto la loro fabbrica a fare picchetto?). Serve uno scatto di reni molto robusto, occorre una formazione matta e disperatissima per allevare gente in gamba, capace di esercitare la leadership in termini di servizio. Non possiamo andare avanti, siamo sinceri, a rimpiangere gli attuali ottuagenari che furono schierati negli anni passati dal combattivo e lesto Enrico Salza nei posti che contano. O sbaglio?

Cartello di ALT presso lo stabilimento di Mirafiori, Torino