Il Natale e la luce delle stelle che non ci sono più
24 Dicembre 2024
Il Natale e la luce delle stelle che non ci sono più. Quest’anno arrivo alla vigilia della grande festa della natività del Signore con gratitudine per la vita e per ciò che mi ha riservato, ma anche con molte malinconie. Ho un papà grande anziano, come definisce la medicina un ultranovantenne, che si sta spegnendo come una candelina. È lì, nel letto, in posizione fetale, che riesce a malapena a nutrirsi. Sono tanti anni, ormai, che si sta consumando lentamente. C’è un turbine di sentimenti, va da sè, unito alla consapevolezza della fortuna che possono risultare badanti coscienziose, attente, che nutrono per lui un affetto come se fosse uno di famiglia.
Il Natale e la luce delle stelle che non ci sono più
Le malinconie, che non sono prevalenti, riguardano anche le morti recenti di conoscenti o amici. Trovo bizzarro quanto pericoloso che con l’intelligenza artificiale si cerchi adesso di trovare un legame con chi non c’è più, immagazzinando dati e creando la possibilità di “dialogare” con chi è defunto. È un modo per esorcizzare l’esperienza della morte, che invece è qualcosa con cui tutti noi dobbiamo misurarci. La si sta togliendo dalla sfida educativa e che molti adulti la “cancellino” è un segnale di declino oltre che di immaturità.
La luce delle stelle morte
Il Natale e la luce delle stelle che non ci sono più. Mi aveva confortato molto, quand’era stato pubblicato nel 2022, la lettura di «La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia» di Massimo Recalcati. Il noto psicoanalista propone una straordinaria riflessione sull’esperienza della perdita, tutta giocata sulla suggestione della luce che arriva ancora da stelle nel firmamento che si sono esaurite. Ci nutre ancora, ci dà la forza tenace per guardare avanti senza avvitarci su noi stessi. Una bella angolazione con cui osservare il luccichio delle stelle natalizie.