Se la mediocrità viene eretta a sistema
6 Settembre 2024
Se la mediocrità viene eretta a sistema, abbiamo ben poco futuro davanti. La vicenda estiva del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e della dottoressa Maria Rosaria Boccia mi turba. Nel senso che fatico a leggere gli articoli che ne parlano e non ardo dal desiderio di rivedere su YouTube la pietosa intervista-confessione del membro del Governo. Non è snobismo, ma avvilimento. Intendiamoci, restano sacri il principio di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato e il diritto-dovere di esercitare la leadership di mandato. Non è una questione di casacca politica.
Guai su guai
Se la mediocrità viene eretta a sistema, tuttavia, il problema c’è. Mediocrità – secondo il Devoto-Oli – significa «parità o inferiorità in rapporto alla media; condizione di equilibrio o anche di limitatezza sul piano spirituale o morale». Il mediocre, poi, è colui che «possiede capacità molto limitate», è limitato, scarso, inadatto. Ognuno ha i suoi talenti (pochi o tanti che siano) e non deve essere discriminato per questo. Ma se diventa la persona sbagliata nel posto sbagliata – specie quando si tratta di gestire il bene comune – allora la responsabilità civica manca; non è detto che esista il dolo. Ma certamente superficialità e mediocrità in chi lo ha piazzato, questo sì. Gli effetti indotti, peraltro, sono già dietro l’angolo.
Inoltre, quando la mediocrità si sposa con la supponenza, la miscela diventa alquanto corrosiva.
Se la mediocrità viene eretta a sistema, infine, nelle istituzioni democratiche di un Paese come l’Italia allora il guaio diventa devastante. Abbiamo già un mucchio di guai. La questione riguarda il Governo Meloni, certamente, con il ministro Santanché e compagnia cantante, ma anche tutta la mediocrità annidata spesso e volentieri anche nelle amministrazioni locali di ogni ordine e grado e di ogni partito.
Ciò che manca
Serve un sussulto, che a volte può essere anche spinto dall’ironia (deliziosamente feroce il meme apparso sui social sulla vicenda Pompei e che riporto nell’immagine qui sotto, ndr), ma non basta. È una questione educativa, debbono tirarsi su le maniche scuola, università, agenzie formative, tutti noi: riguarda la politica degna di questo nome, l’economia, le possibilità di rilancio del nostro sistema.
Ma se i genitori degli alunni che prendono un votaccio (meritato) in matematica, corrono al liceo con i Carabinieri aggredendo l’insegnante, che società (terribilmente mediocre) stiamo creando?
Ps: poche ore dopo il post le dimissioni del ministro e la nomina di Alessandro Giuli; vedremo.